Skip to main content

L’amore anzitutto

Teresina Caffi mmx
389
30 Aprile 2018

“Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. (…) Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati”. Può succedere che parole fondamentali come queste alimentino i nostri discorsi, ma non divengano il vero impegno della nostra vita di cristiani.

Ci sentiamo spinti a fare molte cose, in casa, sul lavoro, nella società, in parrocchia. Accumuliamo impegni e tiriamo il fiato a sera quando siamo riusciti a inanellarli tutti. Ma… abbiamo amato?

Questo vangelo arcinoto e sempre nuovo può giungere come un invito a rileggere le nostre giornate, perché non accada che corriamo invano. Quante cose facciamo per nostro marito o nostra moglie, ma… è lui o lei al centro del nostro fare? Glielo facciamo sentire? E i nostri figli, che portiamo a tutti i corsi pomeridiani, che vestiamo sempre a nuovo, ci vedono semplicemente accanto a loro per ascoltarli, godere della loro presenza?

Anche nel lavoro, c’è una differenza tra il lavoro ben fatto e la relazione umana che stabiliamo nel compierlo. Possiamo essere coscienziosi impiegati allo sportello, ma precisi come una macchina. O possiamo con un solo buongiorno e la semplice attenzione agli sconosciuti che ci passano davanti illuminare di sole le giornate di centinaia di persone.

Nelle nostre Parrocchie piene di attività, nelle nostre comunità impegnate in tanti servizi è visibile questo essenziale della vita cristiana? È vero, l’amore e l’azione non sono separati né separabili, ma tutti sperimentiamo che è possibile moltiplicare le azioni, anche benefiche e averne perso l’anima.

C’è nel mondo fame e sete di umanità, di calore umano, di attenzione, di compassione, di un amore gratuito e non colloso, che ristora e se ne va, di un sorriso di benevolenza nel quale molti forse potranno cogliere una scintilla dello sguardo benevolo del Padre. Un vangelo come questo può invitarci a pensare a che cosa sta al centro della nostra vita, anche quando essa appare performante: perché la precisione che non è amore è sostituibile dai robot. L’amore no.

VI Domenica di Pasqua, Anno B, 6.5.2018 - Letture: At 10,25…48; 1Gv 4.7-10; Gv 15,9-17