Skip to main content

Ricordando Olga, Lucia e Bernardetta

Elena Conforto mmx
600
06 Settembre 2020

Son trascorsi sei anni dalla tragica morte delle nostre sorelle Olga Raschietti, Lucia Pulici e Bernardetta Boggian nella loro casa a Kamenge, periferia di Bujumbura, Burundi. Sono state vittime designate di una decisione occulta in cui sembra non aver avuto alcun peso il loro comportamento personale. Tuttavia la loro vita consacrata a Dio e alla gente, la loro scelta di vivere in modo esposto e non protetto in mezzo al popolo le ha rese bersagli di chi combatte Dio e il bene.

Farne memoria per noi oggi è celebrare la forza della VITA che rimane e rinasce nonostante tutto. La morte non ha avuto l’ultima parola: dal loro sacrificio è scaturita una forza che è speranza e risurrezione. Gli assassini hanno portato a compimento una frase che le nostre sorelle avevano già scritto: donare la vita a Cristo e ai fratelli! Se umanamente il sangue versato è frutto del male che alberga nel cuore dell’essere umano, dal punto di vista della fede è opportunità di dire l’amore “fino alla fine” (Gv 13,1b). Ha scritto mons Christophe Munzihirwa, il vescovo martire di Bukavu (RD Congo): “Morire è… un atto che si prepara durante tutta l’esistenza che lo precede. E il silenzio finale è una parola di grande ricchezza per colui che sa ascoltare dall’interno”.

OCongoLuvungi.jpglga, Lucia e Bernardetta vivevano una quotidianità molto tranquilla, fatta di accoglienza e di piccoli gesti apparentemente semplici e ordinari.

P. Mario Pulcini, Missionario Saveriano e parroco delle sorelle, ricorda che la loro casa era amata dai poveri, dai bisognosi e dagli scoraggiati, perché lì trovavano sempre un pezzo di pane e una parola di conforto. Era il luogo di ritrovo per i non amati o semplicemente uno spazio per una breve sosta, prima o dopo il duro lavoro giornaliero. La loro cappella accoglieva giovani e ragazze che con le sorelle pregavano e condividevano il desiderio di seguirne l’esempio e la vocazione missionaria. In poche parole era la casa della pace. Fin dal giorno in cui sono state strappate alla vita e alla loro gente, un gruppo di persone ha continuato a frequentare quotidianamente la loro cappella, per raccogliersi in preghiera con il desiderio di perpetuare la loro memoria e la presenza del Dio della Pace. Così, si è pensato di trasformare la loro abitazione in uno spazio dove ciascuno potesse trovare pace, nella preghiera e nella contemplazione. Ora la casa delle sorelle è appunto diventata un luogo di preghiera aperto a tutti.

È come un miracolo constatare che un luogo segnato dalla morte può diventare generatore di vita e speranza; che un sepolcro può trasformarsi in uno spazio dove fare esperienza di risurrezione.

Nella nostra esperienza di missionarie Saveriane ci è stato dato di affiancare dei popoli in guerra. Abbiamo condiviso i rischi e anche la morte violenta. Questo ci fa capire di più l’angoscia di chi è colpito, lo sgomento di chi resta e il desiderio di giustizia.

Ora sappiamo meglio che cosa prova la gente della Nigeria, della Siria, della Tunisia, dell’Egitto, dello Yemen e di ogni luogo ove la violenza s’accanisce. Ci sentiamo provocate a fare una scelta radicale del mondo alternativo che papa Francesco ha riassunto nel termine “tenerezza”.

Dalla gente impariamo anche il coraggio di andare avanti. A fine 2000, Bernardetta scriveva: “Quando accadono episodi di violenza, per alcuni giorni tutto si ferma. Ma poi ci si chiede: ed ora, che facciamo? Così la vita riprende. Le donne, anziché andare al mercato saccheggiato, vanno a vendere i prodotti più lontano, portando enormi pesi sulla testa, per procurare alla famiglia almeno un pasto al giorno”.

Siamo grate a Bernardetta, Olga e Lucia. Crediamo che anche la loro vita donata fino allo spargimento del sangue, insieme a quella dei tanti martiri della Regione dei Grandi Laghi e del mondo intero, sarà seme di nuovi cristiani e esempio per tutti noi di come si ama fino alla fine.

Foto nel testo: Luvungi 2004. Olga, Bernardetta e Lucia fra altre sorelle

Guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=fT3aDTZwHwM