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Non l'abbiamo conosciuto ma...

Simone Lopes, Francine Bisimwa
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24 Settembre 2018

Due giovani saveriane, che non hanno conosciuto direttamente p.Giacomo Spagnolo, ci dicono quali suoi tratti le hanno colpite nelle testimonianze della sua vita e negli scritti.

 

Padre3Ciò che mi colpisce della vita di p. Giacomo quando ascolto le sorelle che l'hanno conosciuto e hanno vissuto con lui, lo sintetizzo in questa frase: "Fu sempre nostra disposizione, mia e della Madre, non andare avanti a Gesù ma attendere il suo invito..." Questi atteggiamenti di fede e disponibilità, il suo modo di mettersi a disposizione e di attendere che Dio lo conducesse nella costruzione della storia della nostra famiglia, mi aiuta nell'oggi a vivere con fede e disponibilità il servizio che mi è stato affidato. Confidare nella provvidenza di Dio con atteggiamento di abbandono. per vivere con fede e capire l'oggi della storia della nostra famiglia.

Simone Lopes, brasiliana

Dalle testimonianze delle sorelle e dagli scritti, ho capito che p. Giacomo era una persona profonda spiritualmente che nello stesso tempo sapeva ragionare e portare uno sguardo realistico sui piccoli fatti della vita ordinaria. Aveva un'idea chiara della propria vocazione come sacerdote e missionario. Leggendo i suoi dati biografici, sono rimasta colpita dalla sua vita intensa, piena di senso e di responsabilità sin dalla prima giovinezza. Ho avuto l'impressione che non ha mai perso tempo nella sua vita, come se sapesse che non avrebbe vissuto a lungo. Il segreto forse si trovava già in quel "Tutto" che ci ha indicato come ideale. Comunque penso che anche lui avesse dei limiti e difetti con cui ha lottato per tutta la sua vita. Il profilo della Saveriana ideale che il Padre ci traccia ispirandosi a Maria - tutta di Dio e tutta dei fratelli ... , sempre e in tutto desiderosa di Dio e delle cose eterne senza perdere il contatto con le cose umane ..... è per me un programma magnifico di vita.

Francine Bisimwa, congolese