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Fra i malati di Koumi

Naira Machado mmx
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05 Febbraio 2018

Naira Machado, saveriana brasiliana, racconta in una lettera il suo nuovo servizio a Koumi , Ciad

La nostra comunità di Bougoudoum, in Camerun, è stata chiusa a causa del terrorismo dei Boko Haram che ancora continuano a mandare kamikaze nel nord del Camerun.

Per questo mi trovo ora in Ciad. L'attività pastorale che svolgo qui è completamente diversa da quella che ho fatto per circa vent’anni in Camerun: la preparazione dei catecumeni.

Arrivando qui a Koumi,  ho cercato di vedere quali erano i bisogni della gente e mi è sembrato che ci fosse bisogno di dare una mano nella pastorale dei malati, soprattutto dal punto di vista spirituale perché non sono infermiera e non saprei curare neanche un dito rotto… posso però star loro vicino e dare loro il Viatico. La nostra è una pastorale ambulante, o meglio portiamo un "viatico missionario".

Siamo in quattro volontari: don Justin, il primo sacerdote diocesano della diocesi di Pala, Justin Hamri, responsabile di una comunità di base, Joseph Ketemu, padre del primo sacerdote diocesano di Kumi e io. Tutti sopra i 68 anni!

Come siamo organizzati? Incontriamo gli ammalati nella loro comunità: quando arriviamo, il sacerdote si mette a disposizione per le confessioni. Facciamo un incontro di preghiera in cui viene proclamata la parola di Dio. Il sacerdote amministra l'unzione degli infermi, distribuisce la comunione e benedice ciascun malato. Dopo la preghiera andiamo a visitare i malati più gravi nelle loro abitazioni e portiamo loro il Viatico.

Anche in assenza del sacerdote noi continuiamo le visite. La maggioranza degli ammalati sono anziani. Nel mio quaderno ho scritto centoventitré nomi e non abbiamo ancora visitato tutte le comunità, perché la stagione delle piogge ci ha bloccati.

Le altre attività sono già bene avviate: la preparazione dei catecumeni, con il parroco e Imelda; i giovani, i bambini e gli studenti sono seguiti da Immaculée; Graça ha l'incarico della promozione delle donne e dell'alfabetizzazione. Secondo me manca tra noi una sorella che si prenda cura degli ammalati. Nessuno di quelli scritti nel mio quaderno frequenta un dispensario. Il loro medico è solo Dio come ai tempi di Gesù. Pregate per noi!